Ai lavori forzati perché poeta. Processo a un premio Nobel
Josif Aleksandrovič Brodskij poeta
[Leningrado (oggi San Pietroburgo), 24 maggio 1940 - New York, 28 gennaio 1996].
Esordì nel 1958 pubblicando alcune poesie in una rivista clandestina; venne subito riconosciuto come uno dei poeti di maggior talento della sua generazione e ricevette il sostegno della poetessa Anna Achmatova, che gli dedicò una delle sue raccolte (1963).
Fu denunciato per la prima volta da un giornale di Leningrado, che attaccò i suoi lavori come pornografici e antisovietici.
Nel 1964 fu arrestato con l'accusa di parassitismo e condannato, dopo un processo che scatenò violente reazioni nell'opinione pubblica mondiale, a cinque anni di lavori forzati. Rilasciato dopo diciotto mesi, tornò a vivere a Leningrado, dedicandosi soprattutto alla traduzione di poeti inglesi.
Nel frattempo venne pubblicata a New York, nel 1970, la sua raccolta di versi "Fermata nel deserto", che confermò il suo straordinario estro poetico.
Nel 1972 fu costretto dalle autorità sovietiche a emigrare e si stabilì negli Stati Uniti, dove tenne corsi in varie università e svolse ampia attività pubblicistica [Fuga da Bisanzio (Less than one, 1986) e poetica (Elegie romane, 1982)].
Nel 1987 fu insignito del premio Nobel per la letteratura, e nel suo discorso a Stoccolma individuò le radici della sua opera di classico contemporaneo in quattro poeti: Anna Achmatova, Marina Ivanovna Cvetaeva, Robert Frost e W.H. Auden. Nel 1991 fu nominato poeta laureato degli Stati Uniti. Morì nel suo appartamento di Brooklyn per un attacco di cuore nel 1996.
Nota del curatore
Questi libricini sono stati stampati in 50 copie, per mio puro diletto: utili per donarli ad amici ed avversari politici cui confidare meditazioni personali, raccontare episodi capaci di far riflettere, sorridere, meravigliare, affascinare ma anche indignare e, per loro intrinseca natura, risolutivo vaccino contro ogni totalitarismo, specie quelli più infidi che vantando democrazia, diritti, solidarietà e tutela dell'uomo hanno massacrato milioni di persone e negato ogni forma di libertà fisica ed intellettuale.
Carmelo Modica